
Perché il miele non scade?…il segreto è la ricetta!!!
Poca acqua, ambiente acido e acqua ossigenata rendono il miele un ambiente estremamente inospitale per qualsiasi muffa o batterio voglia avvicinarsi, a patto che venga conservato nel modo giusto.
Per capire perché, vediamo innanzitutto a grandi linee come viene prodotto il miele. Le api chiamate bottinatrici accumulano e digeriscono il nettare nella borsa mielaria, o stomaco del miele. Tornate all’alveare, lo rigurgitano e lo passano alle api operaie, che ingeriscono, digeriscono e rigurgitano il nettare diverse volte. Questo processo, chiamato trofallassi, trasforma il nettare in una “pappetta” composta al 70% di acqua, che viene asciugata dalle api ventilatrici: queste muovono freneticamente le ali per far evaporare quanta più acqua è possibile. Quando avranno finito la percentuale d’acqua presente nel miele sarà ridotta al 17%.
La bassissima percentuale di acqua presente nel miele è il fattore principale per la sua longevità. Meno acqua significa meno terreno fertile per la proliferazione dei batteri: ogni organismo ha bisogno di acqua per riprodursi e sopravvivere, anche i batteri. Più tecnicamente, la frazione di acqua libera nel miele è abbastanza bassa da renderlo inadatto alla proliferazione di batteri. Inoltre, il miele composto principalmente da zuccheri è igroscopico, ossia è in grado di assorbire acqua. I microrganismi eventualmente presenti vengono quindi letteralmente disidratati!
Nel miele troviamo anche diversi enzimi, in particolare la glucosio-ossidasi, che ossida il glucosio in acido gluconico e perossido di idrogeno, meglio conosciuto come acqua ossigenata. Tranquilli: le quantità sono talmente basse da non essere nocive per la salute; inoltre, anche alcune reazioni nel nostro organismo portano alla formazione di perossido di idrogeno.
Grazie alla presenza dell’enzima glucosio-ossidasi e dell’acido gluconico, il pH del miele è acido, con valori intorno a 3-4,5. A questi valori di pH la crescita di molte specie di batteri è quantomeno rallentata se non del tutto inibita. Infine, l’acqua ossigenata ha di per sé proprietà antimicrobiche: in quanto ossidante denatura le proteine batteriche inibendo la proliferazione dei microrganismi.